Le cose non succedono mai per caso. O forse sì? Meditiamo e riflettiamo sul da farsi per giorni e giorni, poi - nel tormento - prendiamo finalmente una decisione. Riempiamo i polmoni di coraggio e via! Giusto o sbagliato che sia, agiamo, fingendoci decisi, risoluti e tutto l'universo - improvvisamente - si incasina. Accadono cose inaspettate, oserei dire impossibili. Tutto prende posto per farci pentire della nostra decisione. Tutto va magicamente a posizionarsi sull'altro piatto della bilancia e ci scompiglia irrimediabilmente i piani. Come quando decidi di indossare finalmente quelle scarpe col tacco bellissime e scomode da morire e ti portano a cena in un "posticino da favola" e scopri che il parcheggio è a sei km di strada tutta di ciottoli. È così che funziona. Come il male ai piedi, come le bolle che ti fanno male per giorni. Ad ogni decisione che prendi, il fato sogghigna, tira un sorso di rum, e ti tende un tranello. "Hai deciso? Sicura? Tie' beccati questa, vediamo come te la cavi adesso!". Dicono che quando hai trovato tutte le risposte, il destino si diverta a cambiare le domande. E se smettessimo di cercare qualcosa da dire? E se abbandonassimo i punti di domanda, lasciandoli lì, a cadere nel vuoto? Se decidessimo di vivere in infradito rasoterra, senza sapere, senza analizzare, catalogare, definire? Se...punto.