Ti chiamo come ogni giorno nella pausa pranzo. Mi aspetto le solite chiacchiere mentre mangio qualcosa, faccio la spesa o vado a camminare per scaricare i nervi. Oggi è diverso. Tu sei diverso.Hai una voce strana, trafelata, affannata. Non ti sento bene, sono al supermercato, la musica è troppo alta e la gente intorno rumorosa. "Scusa, ho sentito male, pensa che ho capito abbiamo un gatto " Silenzio, non rispondi. Mi ripeti lentamente " Io e Dante abbiamo trovato un gatto" Dunque, stavi passeggiando, Dante annusava qua e là in cerca di un posticino tranquillo per fare i suoi bisognini santi, ed è spuntato un gatto nel bel mezzo dell'aiuola? "Beh,succede. Cosa c'è che ti turba?" mi stupisco. Ci rifletto : "Abbiamo incontrato un gatto" mi torna come frase, ma "abbiamo un gatto" fa intendere che sia diventato nostro e - sinceramente - il passaggio intermedio mi sfugge. Ascolto tutto il tuo "spiegone", noto che parli usando i verbi al presente : forse è una gatta, un frugolino minuscolo, sta nella tua mano, è spaventata e affamata. Insomma, una piccola fiammiferaia in versione felina. "Quindi, cosa ne hai fatto?" ti domando secca. Mi rispondi timoroso "L'ho adottata" Rimaniamo un attimo in silenzio, mentre - davanti allo scaffale del cibo per animali - sospiro e cerco le scatolette per i "baby gatti". Tanto lo sai che brontolerò, te la farò pesare, ma cederò davanti al suo musetto. "Vedi, anche tu eri così, abbandonato a te stesso. Ti ho curato, educato e ora guarda che fior fiore di ometto mi sei diventato!" sdrammatizzo e me la rido. So perfettamente che vorresti reagire, ma - in questa situazione - non te lo puoi proprio permettere e sopporti. Infierisco ancora, per il puro gusto di alimentare la tua ansia: "Sarebbe più coretto dire che hai adottato una gatta. Dubito che Dante sarà d'accordo, guarda che dovrai occupartene tu, capito?" Sogghigno e ti immagino angosciato, pentito, combattuto, sulle spine. "E, comunque, ne parliamo stasera a casa!"
Chiudo la conversazione. Butto nel carrello qualche scatoletta, coperta, ciotola e un giochino per la nuova arrivata: la coccolerò da far schifo, ma tu non lo scoprirai mai!